Festeggiamo Yule diversamente.
Se ne cade il web di articoli o post su cosa rappresenti questa ricorrenza e su come festeggiarla. Positivo per molti “profani” conoscerne i tratti, ma in questo blog cercherò di diffonderli in altro modo, restando fedele al concetto che perseguo ormai da tempo: la diffusione della consapevolezza. E questo genere di consapevolezza rispecchia bene gli intenti della ricorrenza come il contrario del termine superficialità.

Le Origini e le Superstizioni legate ai Famigli:

Avete presente quando in un film la strega viene mostrata sempre in compagnia di un gatto, un corvo o altri “animaletti”? Ebbene quelli dovrebbero regalare la giusta idea di Famigli, ma cosa rappresentano in realtà? Animali da compagnia che osservano la fattucchiera mentre interpreta i giusti rituali per maledire o benedire qualcuno? In questa frase giace la superficie di un evento e rimane tale quando una persona non si regala un pò di tempo per soffermarsi ad approfondire.
Osserviamo quindi le origini ed il reale corso degli eventi che accompagna i Famigli fino al giorno d’oggi.

Nel Medioevo feudale veniva definito Famiglio una persona a seguito del feudatario che lo accompagnava a corte fino a divenir parte della famiglia dello stesso sebbene non avesse alcun legame di sangue. Questo perché la sua presenza accanto al governatore del feudo veniva ritenuta indispensabile, un pò come quella di un consigliere o forse qualcosa in più a livello di sostegno psicologico.
Accadeva lo stesso per il ramo spirituale, poiché un Famiglio era il fedele compagno per coloro che intendevano perseguire l’Antica Religione.

Naturalmente l’epoca Medievale era ricca di superstizioni e malelingue, incentrate anche su chi non professava la religione corrente. Fu a causa di queste voci che i Famigli, essendo compagni delle streghe, furono classificati come demoni minori (quelli maggiori provenivano dalle loro padrone o per lo meno dalle entità che le “possedevano”), perché aiutanti nel perseguire l’opera del demonio cristiano.
Avete appena letto un esempio di superficialità, perché gli intenti delle cosiddette streghe come dei Famigli erano ben diversi dall’adorazione del puro male.

Cosa rappresenta un Famiglio e come riconoscerlo :

Si distingue dagli Animali di Potere poiché essi sono una guida che accorre in aiuto nel regno dello spirito (durante i viaggi astrali e nelle operazioni che coinvolgono le frequenze energetiche). I Famigli invece sono animali in carne, ossa e pelliccia/piume/squame.
Sono dotati di particolare intelligenza e astuzia, indicativi, per chi li affianca, dei pericoli che potrebbero incorrere non solo sul piano fisico, ma anche su quello spirituale. Rappresentano dunque un collegamento tra il mondo dello spirito e il mondo fisico, operante perlopiù su quest’ultimo piano. Si distinguono in più dagli Animali di Potere perché i secondi possono essere evocati, mentre i primi non vengono scelti, ma scelgono di accompagnare. Per questa ragione gli animali da compagnia potrebbero non essere i Famigli che vi prescelgono, quanto è piuttosto probabile si trattino di animali selvatici, riconoscibili in base alle sensazioni: magari potrebbe trattarsi di quel corvo che nel momento del bisogno gracchia alla vostra finestra; di quel gattino che spesso stanzia fuori dalla vostra porta o dal vostro palazzo etc. Avrebbe senso, perché certi avvenimenti non possono essere controllati o gestiti dall’essere umano e il termine selvatico ben rispecchia tale limite.

Il collegamento con il Solstizio d’Inverno

Il solstizio d’inverno rappresenta la missione tutta Plutonica di “morte e rinascita iniziatica”. Cosa significa? Che nelle tenebre lasciamo fluire ciò che stato, abbracciandone il bene e il male, per poi rinascere a nuova vita accettando il buio stesso. Il Famiglio è una buona guida in questa operazione.

Perché proprio il gatto nero si dice sia (tutt’oggi) portatore di sventure e non quello bianco, rosso, grigio e così via? Perché il nero simboleggia l’oscurità e l’oscurità fa paura. Le nostre tenebre interiori spesso vengono mal viste oppure evitate, senza sapere che proprio dall’accettazione delle stesse ne ritraiamo la nostra fonte di crescita.

Il buio, le tenebre sono sempre state sinonimo di qualcosa di terrificante, che andrebbe evitato piuttosto che accolto. Ma proprio avvolta tra le tenebre si cela la nostra essenza più vera.

Cos’è l’oscurità se non una prova che ci aiuta a crescere? Cosa sono le sfide se non uno sprono all’evoluzione? Dunque da tali definizioni possiamo dire che senza tenebre, senza sfide, la nostra vera essenza resterebbe lì, in un vortice senza tempo aspettando di trovare un uscita, chiusa sempre dalla stessa porta sbarrata. E chi è il fautore di quelle sbarre? Naturalmente nessun’altra entità se non noi stessi.

Se esiste qualcuno a questo mondo definibile come “adoratore” delle tenebre siamo proprio noi, perché non le affrontiamo, cercando di trovarvi pace, ma le lasciamo lì a vorticare attorno alla nostra essenza come adoratori esultanti senza cognizione di causa, senza logica.

Se le lasciamo così allora si, sono tenebre maligne, perché legate ad una condizione superficiale dell’esistenza, senza definizione alcuna.

Come diventano “benigne”? Osservandole e dialogandoci, non il contrario. E’ il nutrire la ragione la nostra luce, dandoci la possibilità di essere curiosi su tutto, senza porre limiti estremi.

I Famigli sono accompagnatori del cambiamento, scaturito da una sfida che noi siamo tesi a mantenere e a confinare nell’oscurità. L’oscurità la creiamo noi bandendo quelle sfide conducenti alla ragione/luce.

Cosa ne pensate di questo punto di vista? Lo chiamo punto di vista perché non è una verità assoluta la mia come quella di nessun altro e può essere contestabile in qualsiasi momento.

Se vi fa piacere aspetto i vostri commenti o qui o sul post di Instagram dedicato ai famigli se vi è più comodo.

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