Eccoci finalmente giunti al nostro amatissimo periodo autunnale! Durante il quale le giornate si accorciano per lasciare spazio alle tenebre dell’introspezione. Non è un male, anzi al contrario: la riflessione, l’accettazione e il ringraziamento di ciò che è stato sono di gran conforto per meglio affrontare ciò che sarà.

Mabon 2021: 21 Settembre – 29 Settembre

Posta tra Lughnasadh e Samhain nella Ruota dell’Anno (raccolta di celebrazioni ed antiche tradizioni legate ai ritmi della natura), Mabon rappresenta il tempo sacro della fine dei raccolti. Il termine della mietitura, così come Lughnasadh ne rappresenta l’inizio.
Avendo luogo durante l’equinozio d’autunno, sta ad indicare metaforicamente il conclamarsi dell’equilibrio, poiché in questo giorno le ore solari sono pari a quelle notturne. Il periodo successivo all’equinozio sarà naturalmente quello più buio, che non sempre è sinonimo di terrore quanto di distaccata e dolce introspezione.
Questo periodo è teso ad accettare ciò che si è acquisito durante il tempo della luce (primavera-estate), gioie come tristezze e nuovi insegnamenti.

Tempi addietro, per la comunità si riteneva un periodo decisivo: la resa dei conti per il bilancio dei raccolti e comprendere così se si sarebbe riusciti a passare il gelido inverno ormai alle porte.
Così come accadeva ieri accade anche oggi: simbolicamente può essere ritenuto un tempo di ringraziamento per i frutti che il periodo primaverile ed estivo ci hanno offerto e dall’esterna unione con i buoni propositi, Mabon invita all’ introspezione per riacquistare l’equilibrio.

Come? Ponendo la parola “fine” alle relazioni che ormai appartengono al passato, un freno a schemi di vita debilitanti e abbandonare così i dettagli che non sono più interessanti alla luce del nostro futuro. Ciò dopo aver riflettuto su cosa nel frattempo abbiamo guadagnato.

Qui la natura si prepara all’attenuarsi delle forti energie legate al fuoco estivo. Si prepara a rallentare e anche noi.

Ricordate quanto vi ho detto tra le storie di Instagram ieri (@lavolpescarlatta)? Non potete aiutare gli altri, non potete far fruttare il vostro futuro se prima non aiutate voi stessi. E aiutarsi vuol dire rallentare, meditare, raccogliersi in modo da capire cosa tagliare per far crescere al meglio il nostro giardino.
Raccogliersi e meditare sono entrambe due azioni che in questa società potrebbero apparire impossibili. Sinonimo di “perdita di tempo” e “spreco di denaro”, ma in realtà è proprio il contrario: senza pause, senza riflessione, senza interrogarsi si rischia di entrare in un circolo vizioso di sbagli. Un loop che non porterà mai ad un guadagno effettivo, ad un evoluzione in più campi come il lavoro, l’amore, l’amicizia, le passioni e così via.

Perciò dedicare del tempo alla meditazione e all’introspezione non è perdita di tempo e denaro, bensì un guadagno di entrambi se ci si ferma a riflettere meglio sul perché.

Simbolo di Mabon

Uno dei simboli di questa festività è la cosiddetta “Ragazza dell’Edera” o “Bambola del Grano”.

Bambolina del Grano

E’ chiamata così per le proprietà della pianta che la compone.
L’Edera, che fa parte delle erbe medicamentose di “San Giovanni”, cresce tra marzo e ottobre e simbolicamente rappresenta la rinascita.

La ritroviamo in molte culture, anche sotto forma di fasci e corone. Le stesse utilizzate nelle cerimonie druidiche in rappresentanza della dea doppia, colei che offre e colei che riprende, mostrando come funziona il ciclo della vita.

Legandosi al concetto di rinascita, rigenerazione e ciclo vitale, l’edera si associa anche alla Dea Luna, favorendo la ricerca del sé.

Essendo una pianta forte, sempreverde, che affonda le radici nel fitto e oscuro sottobosco per poi elevarsi alla luce, è sinonimo di un saldo radicamento e della giusta elevazione.
Ma attenti a mantenere l’equilibrio tra entrambi: un eccessivo radicamento comporta legami profondi quanto soffocanti.

I Cristalli dell’Equinozio

Si è parlato molto di radicamento perciò i cristalli che vi consiglio di utilizzare, con i quali potrebbe essere un bene lavorare durante questo periodo, sono quelli associati al primo chakra, altrimenti detto Chakra della Radice, e al secondo chakra, detto Sacrale.

Cosa rappresentano?

Il chakra rosso (primo) rappresenta tutto ciò che è legato a questa Terra, come l’istinto di sopravvivenza, l’unione con la madre ed il legame verso le nostre radici, da dove proveniamo, dove più ci sentiamo a casa. Chi presenta un blocco a questo centro energetico mostra insicurezza e insoddisfazione legata ai propri bisogni terreni.

Mentre il secondo chakra rappresenta il fulcro dell’energia emotiva. Un porto sicuro nel quale custodiamo la nostra vera natura, il nostro vero sé. Un punto d’incontro tra corpo, mente e spirito, e per questo responsabile dell’equilibrio, obbiettivo di questa festività.
Quando questo centro energetico è bloccato siamo schiavi dei sentimenti negativi. L’umore diventa altalenante e oscilliamo tra momenti di euforia e profonda apatia.

Come festeggiare Mabon?

Semplice: prendendovi maggior cura di voi stessi prima di tutto. Dei vostri bisogni personali come della vostra necessità di introspezione. Potreste lavorare con i cristalli sopra indicati e costruire un bell’altare composto da elementi e colori autunnali. Presto vi mostrerò anche come si costruisce un’altare, in che modo disporre gli elementi e ogni qual volta modificarlo.

Nel frattempo vi ringrazio per l’attenzione e Felice Mabon a tutti!

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