Crediamo davvero di conoscere ciò che diamo per scontato possedere e custodire all’interno delle nostri scomparti? Ciò che utilizziamo quotidianamente nei nostri piatti, gli aromi, i sapori, ciascuna delle nostre spezie – come molto altro intorno a noi – non dovrebbe mai esser data per scontata.  Queste affondano le radici nella storia e vi stupirà la nostra impreparazione sull’argomento, anche se siamo convinti di farla da padroni in cucina. 
La noce moscata, un nome che di per se (almeno a me) suscita un grande fascino. L’ho utilizzata spesso in ambito culinario, ma ho scoperto che può essere utile sotto molti aspetti, spazianti dalla cucina alla medicina, alla magia
Si ottiene dalla myristica fragrans, un albero sempreverde appartenente alla famiglia della miristicacee, originario delle Molucche (gruppo di isole indonesiane) che può raggiungere i 20 metri di altezza. Cresce in ambienti tropicali e il primo raccolto si ottiene tra i 7 e i 9 anni dall’impianto, mentre la piena produzione dopo 20 anni. 
Non appena il frutto raggiunge la maturità si apre e al suo interno offre un unico seme, per l’appunto la noce moscata, alla quale appartiene una parte esterna che cresce insieme a questa, solitamente carnosa e colorata, il macis. Da questa parte esterna ne si ricava un altro tipo di spezia il cui sapore è quasi identico a quello della noce moscata, ma caratterizzato da una maggiore delicatezza. 
La colorazione del macis ne distingue la provenienza: quello di colore rosso-arancio proviene dall’Indonesia mentre quello di colore giallo-arancio proviene da Grenada (un isola nel mar dei Caraibi). 
La storia e le origini
Il suo nome nuces muscatae (noce dal profumo di muschio) ha origini medievali e le fu attribuito durante gli scambi commerciali, quando ancora non era chiara la sua provenienza. Oggi ognuno di noi possiede almeno un barattolino di noce moscata in casa, ma tempi addietro fu allungo considerata una delle spezie più costose del pianeta: questo perché le uniche aree di coltivazione erano stanziate nel gruppo delle isole indonesiane Banda, dette anche “Isole delle Spezie”. Il lungo viaggio ne rese cara la distribuzione e il fatto che la noce moscata fosse utile contro l’allora diffuso morbo della peste ed avesse effetti afrodisiaci non ne diminuì il valore economico. 
Le prime notizie su questa spezia però risalgono a prima di questo periodo oscuro, di preciso al I secolo quando Plinio il Vecchio descrisse un albero che racchiudeva in se due aromi distinti: infatti come ho prima specificato, dalla pianta si estraggono sia la noce moscata che il macis.
Proprietà Curative
   
La noce moscata insieme al suo olio essenziale venivano impiegati come anti-infiammatori e per il trattamento dei reumatismi. Inoltre durante la peste si riteneva aiutasse a prevenirne l’infezione. 
Se usata in piccole dosi riscontra ottimi effetti digestivi ed è efficace contro la nausea e il vomito, ma attenzione al fattore dosaggio, è importante poiché se si superano i 2-8 grammi (dipende dalla persona) può rendere la noce moscata e il suo olio essenziale altamente tossici a causa della presenza della miristicina. Proprio a causa di tale tossicità, tra gli effetti collaterali risultano comuni le allucinazioni: infatti la noce moscata venne ritenuta fino ai primi del ‘900 lo stupefacente dei poveri (gli effetti sono simili all’LSD). 



Il Linguaggio dei Fiori e delle Piante
Nel linguaggio dei fiori e delle piante la noce moscata simboleggia la volontà di riunirsi e di rivedersi presto. Tale significato potrebbe legarsi ad un usanza del ‘600  quando d’uso comune portar con sé una noce da grattugiare ed aggiungere al vino o al cibo qualora si presentassero all’improvviso situazioni conviviali.


Nella Wicca

Per l’antica magia la noce moscata è un potente talismano portafortuna e protettore in caso di presenze negative. Risulta un ingrediente prezioso per gli incantesimi d’amore e per quelli rivolti al guadagno: serve infatti ad assicurare la fedeltà del partner e messa nel borsellino tenderà a riempirlo. 
Incantesimo di fedeltà
Uno degli incantesimi utilizzati per assicurare fedeltà nella credenza wicca prevede di spezzare una noce moscata in quattro parti. Il primo pezzo è desinato alla terra e conservato sotto di essa, il secondo gettato da una scogliera, il terzo bruciato e l’ultimo bollito insieme a qualche petalo di rosa rossa essiccato e pressato in un mortaio. Una volta aspirata l’acqua di cottura si conserva l’ultimo pezzetto e durante la notte lo si ripone sotto il cuscino in modo da mantenere la fedeltà dell’amante intatta. 
Conoscevate suddette curiosità su questa spezia d’uso comune?
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Questo ciondolo sferico conserva un cuore di resina unita alla spezia appena descritta. Sta a simboleggiare la voglia di riunirsi, suggerendo protezione contro le negatività e un decisivo ingrediente per i filtri d’amore e le possibilità di guadagno. 

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