Descrizione
I popoli antichi utilizzavano la forma dell’occhio come potente amuleto protettivo utile a portare fortuna nelle occasioni più disparate.
Esistono molte versioni che noi esseri umani possiamo tradurre come “Occhio” in natura, questa curiosa variante è chiamata Occhio di Shiva.
E’ conosciuta con vari nomi a seconda della provenienza: Occhio di Santa Lucia in Italia; Moneta della Sirena in Africa; Occhio di Gatto in Australia e Nuova Zelanda; Occhio di Shiva in India e Occhio di Naxos in Grecia.
Nell’induismo, questa singolare conchiglia è considerata la rappresentazione del Terzo Occhio del dio Shiva, che attribuisce effetti positivi sui flussi energetici dell’essere umano.
La spirale al suo interno è sinonimo di flusso, continuità e movimento. Pertanto l’Occhio è sinonimo di conoscenza e saggezza, le cui caratteristiche si muovono allo stesso modo: andando avanti con un flusso continuo e costante, nutrendo dall’esterno verso l’interno l’individuo.
Il popolo indiano lo utilizza come potente amuleto contro le negatività esterne, perché il movimento comporta il non rimanere statici su un solo punto e dunque sulle energie stagnanti. In più durante le meditazioni può essere utile per entrare in contatto con il proprio spirito guida.
Il Terzo Occhio di Shiva permette dunque di osservarsi meglio internamente. Osserva ciò che la coscienza non è in grado di osservare e questo vale in modo particolare per l’inconscio individuale.
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